Arcivescovo elettore di Magonza. Figlio dell'elettore del
Brandeburgo, Giovanni Cicerone, divenne vescovo di Magdeburgo e amministratore
del vescovado di Hlaberstadt a partire dal 1513. Per conservare tutti i
benefici, aumentare la potenza della sua casa e soprattutto per ottenere la
nomina ad arcivescovo elettore di Magonza, dovette versare un'ingente somma alla
Camera apostolica, per finanziare la ricostruzione di S. Pietro. Fu così
costretto a indebitarsi con la potente famiglia dei Fugger e per estinguere i
debiti, iniziò la vendita della speciale indulgenza plenaria ottenuta da
papa Leone X: a tale scopo si servì delle prediche di Giovanni Tzetel, le
cui omelie scatenarono la rivolta di Lutero (1517). Eletto cardinale nel 1518,
riuscì a barcamenarsi tra i gruppi cattolici e i protestanti, mantenendo
un comportamento tollerante verso i luterani. Poi dietro la spinta dei Fugger si
fece sostenitore di Carlo V spingendolo verso la guerra contro i luterani ed
ebbe parte attiva nella lotta contro la lega di Smalcalda, fungendo da mediatore
tra questa e l'imperatore. Fu il primo (1540) ad accogliere i Gesuiti a Magonza,
aderendo in tal modo ai principi della Controriforma (Berlino 1490 - Magonza
1545).